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Itinerari in Calabria


Cirò - Melissa





Regione Calabria Provincia di Crotone




CIRO’

ciròIl comune di Cirò è situato in Calabria, nella provincia di Crotone. Conta 3.614 abitanti (Cirotani) e si affaccia sul mare Jonio. Terra rinomata ovunque per l'eccellente qualità del vino, il quale sarebbe stato offerto anche agli atleti vincitori delle antiche olimpiadi. Alla storia di Cirò sono legati personaggi illustri tra cui Luigi Lilio Lilio, uno degli ideatori della riforma del calendario gregoriano; San Nicodemo, nato nel 900, visse da eremita indossando il saio dei Basiliani; vari scrittori, storici, intellettuali e poeti: Gian Teseo Casoppero, Elia Astorino, Luigi Siciliani, Giovan Francesco Pugliese, Giulio Aromolo, Giovan Battista Agrippa; Ilio Adorisio, ingegnere, matematico, sociologo, considerato uno degli esponenti più autorevoli a livello europeo del moderno pensiero antieconomico.



Cenni storici

Ypsicron fu il primo nome dell'odierna Cirò. Ha un territorio esteso per due terzi in dolce collina salubre e ben coltivata, il rimanente in pianura vasta e ricca di vigneti, oliveti e agrumeti. Ad oriente si contemplano la verdeggiante pianura dell'Alice ed il Mare Jonio, a occidente i monti di San Nicola dell'Alto, Carfizzi e più sotto di Melissa e Strongoli, a nord-est i monti di Umbriatico e di Crucoli. La natura del suolo è in parte sabbiosa e in parte cretosa.

Alcuni storici ne fanno risalire l'origine all'alto medioevo, ma la sua storia è millenaria. Reperti archeologici testimoniano la presenza, sul luogo, di popolazioni indigene sin dall'età del ferro. Dopo l'VIII sec. a.c. approdarono sul litorale i coloni greci e fondarono la città di Crimisa. Quale zona comprendesse e quale ne fosse precisamente l'estensione, è oggetto di diatribe tra storici e archeologi. Alcuni, con dotte argomentazioni, la collocano nella zona litoranea che corrisponde all'odierna Cirò Marina, altri adducono tesi contrarie e pensano che la città sorgesse sui colli sovrastanti il litorale cirotano. Qualunque sia stata l'ubicazione, certamente la scelta del luogo fu dettata dalla scelta della presenza di un'ampia e fertile pianura, di acque salubri e abbondanti, di fitti boschi ricchi di legname e selvaggina. Crimisa col tempo conobbe una grande fioritura e fama di città sacra per la presenza del tempio di Apollo Aleo sul promontorio della Lice e di altri luoghi di culto, i templi di Venere, di Cupido, di Bacco e di Giunone. Un posto di primo piano occupavano nella sua fiorente economia l'ulivo e la vite che i coloni greci estesero anche alle pendici collinari. I vigneti di Crimisa, celebri nell'antichità, sono tuttora fonte di ricchezza per gli abitanti di Cirò e del suo circondario. É questa l'area enologica più antica, densa di storia e leggenda, dove nasce il vino chiamato anche "NETTARE DEGLI DEI". Su queste terre si sviluppò la colonizzazione greca, a partire dal VIII sec. a.C. Qui, come del resto in tutta la Magna Grecia, si verificò una fioritura della civiltà del vino che si sviluppò di pari passo con la crescita economica. Basti dire che in prossimità di Sibari, località costiera poco più a nord di Cirò, venne costruito un vero enodotto; si trattava di un condotto d'argilla che convogliava il vino nella zona portuale dove veniva raccolto in capienti anfore e, quindi, imbarcato. Tra storia e filosofia, fu proprio questa zona che vide l'azione propulsiva di Pitagora e della sua scuola, che si proponevano un rinnovamento spirituale dell'umanità. Da Crotone, in seguito a dissidi interni, il filosofo e matematico dovette peregrinare e non si esclude che avesse soggiornato anche nella vicina Cirò. Di fatto, un suo discepolo, il mitico Milone di Crotone, famoso per la sua potenza muscolare, beveva a profusione il vino locale. Per quanto riguarda i metodi di coltivazione e i sistemi di vinificazione adottati dai coloni greci, questi si ripeterono per secoli nell'area circostante Cirò, continuando in una zona ben delimitata questa tradizione secolare.

Lo Stemma il Gonfalone a forma di scudo azzurro riporta l’immagine di tre monti verdi che descrivono le caratteristiche morfologiche del territorio. Intorno allo scudo è riportata la scritta: «Devorat haec rostro pervigilatque pede». Sul colle centrale, che raffigura quello su cui è stato costruito Cirò, si posa una gru che becca con la zampa dritta un serpente nero. Quest'ultimo rappresenterebbe il pericolo saraceno e turco che per secoli rese difficile la vita dei cirotani. La gru simbolo della vigilanza, invece, allude al popolo di Crimissa-Paterno che, dopo avere abbandonato la costa, è salito sui colli dove continua, appunto, a vigilare. Di forma regolamentare di azzurro chiaro riccamente ornato di ricami dorati e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in oro: Comune di Cirò. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'oro.



Luoghi d'interesse

  • Il Castello di Carafa, a forma trapezoidale, i cui vertici sono occupati da quattro torri circolari, ed è diviso in tre parti: i sotterranei, il piano magazzini, il piano superiore che comprendeva due appartamenti e altre stanze per la servitù.
  • Palazzo Adorisio, in via S. Giuseppe; Palazzo Quattromani, in piazza San Giovanni; Palazzo Siciliani. Costruito nel 1919 in via Marconi, oggi ospita il liceo scientifico "Ilio Adorisio". Palazzo Susanna, in via Lilio. Palazzo Terranova, in via Casoppero; Palazzo Teti di via Pugliese; Palazzo Vergi (oggi Baffa), in via Marconi. L’ex Palazzo Vescovile. Palazzo Pignatari, lungo via Casoppero, noto per il balcone "della Madonna delle Lacrime", così chiamato per via della presenza di un quadro della Vergine che pare abbia lacrimato. Palazzo Vitetti, in piazza Bandiera, appartenne al marchese Susanna che pare vi abbia ospitato re Ferdinando d'Aragona. Palazzo Vito.
  • Monumento ai Caduti, addossato alla fac¬ciata principale della chiesa madre, è formato da una lapide in bronzo (inaugurata nel 1921) sulla quale sono incisi i nomi dei 96 cirotani caduti nella Prima guerra mondiale e da una lapide in marmo (inaugurata nel 1949) che riporta, inve¬ce, i nomi dei 41 soldati morti nella Seconda guerra mondiale e di un caduto della guerra d'Africa. Tra le due lapidi c'è lo stemma di Cirò e in alto una statua (ideata da Salvatore Ianni) che raffigura un soldato ferito.


cirò

Prodotti tipici

L’arte gastronomica del paese è basata su alimenti semplici e gustosi, ricchi di condimento. Questi cibi s’accompagnavano con vini pregiati prodotti localmente, gli stessi che oggi fanno di Cirò luogo rinomato in tutto il mondo per l'eccellente e pregiata qualità del vino D.O.C, apprezzato dovunque e prodotto con uve gaglioppo e greco bianco.





CIRO’ MARINA

Il comune di Cirò Marina è nato nel 1952. E’ un comune di circa 14.000 abitanti che si trova in Calabria, in provincia di Crotone. Cirò MarinaIl suo territorio, posto poco sopra il livello del mare, comprende circa 16 km di spiaggia e ha una superficie pari a 42,71 kmq. Posto nel cuore del Cilento, Cirò Marina sorge lungo la costa ionica e durante la stagione estiva è uno dei centri balneari più frequentati della regione. Da otto anni consecutivi le viene assegnata la bandiera blu per la qualità del mare e dei sui servizi.



Cenni storici

Le fonti storiche, infatti, rimandano ad origini mitologiche secondo le quali l’eroe Filottete, di ritorno dalla guerra di Troia, consacrò arco e frecce ricevute in dono da Eracle fondando il tempio di Apollo Alaios, del quale si rinvennero le fondamenta presso Punta Alice. Istituitasi come comune autonomo da Cirò superiore il 13 marzo del 1952, sia in città che in campagna si possono ammirare significative presenze architettoniche: i resti della Torre Nuova sul Lipuda, la Casa Taverna, il palazzo Porti (sede del Museo archeologico), casa Sculco, casa Saverona e altre residenze rurali circondate da vigneti, aranceti ed oliveti. cirò marina Il territorio cirotano fu sede di scontro tra la civiltà d’oriente e quella d’occidente, come testimoniano i cosiddetti Mercati Saraceni (un complesso architettonico costruito da tanti piccoli vani in una successione di archetti sul promontorio di Madonna di Mare) che ospitano oggi manifestazioni culturali e rappresentazioni teatrali e che consentono di godere di un panorama suggestivo che si affaccia sul promontorio di Punta Alice. Il maggior sviluppo economico di Cirò Marina si è avuto nei decenni immediatamente antecedenti l’autonomia comunale. Gli impulsi più forti sono giunti in seguito alla crescita delle attività agricole, alla organizzazione della pesca industriale e del turismo, all’ampliamento dei servizi pubblici e commerciali, alla nascita di attività artigianali (come l’arte orafa, quella delle terrecotte con creazioni ispirate alla Magna Grecia, l’arte del restauro e del ferro battuto) ed industriali di un certo rilievo.



Luoghi d'interesse

  • cirò marinaIl Castello, costruito nel XV secolo per la difesa militare a pianta quadrangolare. In un piccolo Museo Archeologico si possono ammirare moltissimi reperti in ceramica, terrecotte, bronzi, provenienti in maggior parte dal Tempio di Apollo Aleo.
  • Il Santuario di Madonna d’Itria. Sorge su una delle colline del cirotano e la vista panoramica di cui si può godere permette di ammirare il paesaggio fino al mare.
  • I Mercati Saraceni, antiche rovine di quelli che erano i veri e propri mercati di alcune migliaia di anni fa, oltre ad ospitare alcune manifestazioni e rappresentazioni teatrali permettono anch’esse di godere di una vista panoramica mozzafiato su Punta Alice.
  • Chiesa di San Cataldo, patrono della cittadina. All’interno sono presenti numerosi affreschi e mosaici raffiguranti immagini sacre, l’area absidale è impreziosita da dipinti su sfondo in oro che fanno da cornice alla statua della Madonna e all’altare a muro decorato con marmi policromi.
  • La Torre Nova. Fu edificata a protezione della zona a sud di Cirò Marina, nel 1596, dopo le rovinose incursioni subite dal territorio. Le due Torri di Cirò Marina hanno forma quadrangolare. La Torre nuova è peggio conservata, non aveva un'entrata e quindi vi si accedeva solo attraverso un ponte levatoio. All'interno, il locale del piano inferiore era adibito a cucina con l'imponente camino che serviva anche per riscaldare l'ambiente d'inverno.
San cataldo


Ricorrenze, feste e fiere

  • 8/10 Maggio - Festa di San Cataldo (patrono)
  • 14/16 Luglio - Festa della Madonna del Carmelo
  • 10/13 Giugno - Festa Sant’Antonio
  • Fiera di ottobre






TORRE MELISSA

Torre Melissa è una frazione costiera del comune di Melissa, in provincia di Crotone. È bagnata dal mar ionio ed ha una costa sabbiosa. dista 25 km da Crotone - 6 km da Cirò Marina - ha una popolazione di 2.200 abitanti, con punte di 8.000 abitanti circa nel periodo estivo. Il depuratore funzionante 365 giorni l'anno garantisce un mare cristallino con arenile di sabbia bianca la cui manutenzione viene assicurata dall'Amministrazione Comunale con apposito pulispiaggia.



Cenni storici

Torre MelissaNella Frazione Torre Melissa, molto interesse desta la Torre di Guarda Aragonese di avvistamento recentemente restaurata, nella quale è realizzato il "Museo della civiltà contadina" e in via di realizzazione quello dell'Enoteca Regionale dove degustare vini e prodotti tipici calabresi. Torre Melissa è di recente sviluppo (fine anni settanta) e basa la propria economia sul turismo e sulle piccole attività artigianali. Il paesaggio è caratterizzato dalla presenza di numerosi vitigni che promettono la produzione dei noti vini Cirò e Melissa.



Luoghi d'interesse

La Torre - Costruita per fronteggiare le incursioni saracene, la struttura circolare fa supporre una sua probabile origine normanna o sveva, attorno al XII secolo. torre melissa Abbandonata per diversi secoli, fu restaurata ed inserita nel piano difensivo attuato dagli Aragonesi, nella seconda metà del 500, quando furono i Turchi a ricominciare le razzie. Per lunghi periodi, la Torre fu proprietà di nobili latifondisti, a cominciare dai principi di Strongoli e conti di Melissa, per i quali era dimora di caccia ed avamposto di guardia, fino alla famiglia Berlingeri, ultimi proprietari. È una poderosa costruzione che poggia le sue fondamenta su una piccola altura rocciosa a breve distanza da Torre Melissa. La base è troncoconica, sostenuta da sei grossi contrafforti, con un rapporto altezza/diametro tale da conferirle l'aspetto di un piccolo castello più che di una torre. A pianta perfettamente circolare, si sviluppa su due livelli, attorno alla corte centrale, con una splendida terrazza di copertura praticabile. I due livelli, di circa 200 metri quadrati, sono una successione di ambienti comunicanti interrotti dalle murature di spina disposte a raggiera. Al primo livello si accede mediante una scala a cielo aperto, posta all'interno della corte. Attualmente di proprietà comunale, dopo la ristrutturazione, è divenuta un’importante meta turistica. All’interno, l'interessante Museo della Civiltà e della Cultura Contadina espone antichi strumenti ed utensili, di svariate forme e dimensioni, relativi alle quattro sezioni, del latte, del vino, della tessitura e degli attrezzi, in cui il museo è strutturato.




MELISSA

Appartiene alla provincia di Crotone e conta 3.245 abitanti (Melissesi). La presenza del castello e di torri d'avvistamento indica che il centro è stato presidio militare, inserito in un contesto difensivo complesso comprendente anche altri centri come Cirò e Strongoli.



Cenni storici

Melissa vanta un'origine millenaria: pare sia stata fondata dagli equipaggi delle navi micenee che approdarono nel territorio circa 3400 anni fa. melissaE Melissa era anche il nome di una sacerdotessa di Delfi e di alcune figlie di Melisseo. Secondo altri il nome deriva dal greco "Melissa": ape o miele, come testimoniano le api del suo stemma; secondo altri, ancora, sulla fama di cui godeva la maga Melissa. Il Giustiniani scrive che gli scrittori calabresi la considerano fondata da Melisseo, re di Creta o dei Melissi. Trasformata in villaggio arroccato su un colle, fu feudo dei Sambiase, De Riso, Romano, Malatacca, Campitelli e Pignatelli, che lo tennero fino all’eversione della feudalità. Gli abitanti tramandano la leggenda dello “ius primae noctis”, che il conte Campitelli esercitava sui sudditi: dopo ogni matrimonio rapiva la sposa e se la portava nel castello attraverso le gallerie che collegavano la chiesa di S. Giacomo (XVI secolo) e dopo tre giorni la rimandava a casa con un asino carico di viveri. La leggenda racconta che nel 1633 il conte Francesco Pignatelli fu ucciso da un giovane sposo e dai fratelli della sposa. Nella storia moderna, Melissa è legata alle lotte per la terra del 1946-1949 dopo che sul fondo Fragalà rimasero trucidati dalla polizia tre contadini.



Luoghi d'interesse

  • melissaCentro storico, conserva il caratteristico aspetto di borgo feudale, con avanzi della cinta muraria; del castello medioevale, distrutto dal tempo e dall’incuria, resta qualche frammento di bastione e di una torre; scomparse del tutto le porte d’accesso al paese.
  • Chiesa di San Nicola di Bari, dalla maestosa cornice del portale nella semplice facciata ed affiancata dal campanile con l’orologio;
  • Chiesa parrocchiale di San Francesco di Paola, che custodisce una bella statua del Santo, del 1850, in legno di carpino.
  • Rovine del Convento di Sant’Agostino, fondato nel 1546 e soppresso dai Francesi ai primi dell'ottocento si trova fuori dalle mura, in aperta campagna.
  • Chiesa di San Giacomo, nel centro storico, è la chiesa fatta costruire dai Campitelli all’inizio del 500: nel bel portale, lo stemma della famiglia.
  • Chiesa Santa Maria dell'Udienza, edificata per volere dei principi Pignatelli poco dopo il loro insediamento, nei pressi del cimitero.




Prodotti tipici

Il melissavino Melissa è tra i più antichi vini prodotti in Calabria, e certamente tra i più antichi d'Italia. Già Ovidio nel I° secolo a.c. cita il borgo di Melissa come un luogo accogliente ricco di vigne da cui si estraeva un vino forte e corposo secondo le tecniche introdotte dai coloni greci. Il vino Melissa Doc viene prodotto nelle tipologie rosso, rosso Superiore e bianco, da un uvaggio a doppio vitigno. Infatti nell'uvaggio di quest'ottimo vino calabrese si impiegano solo 2 tipi di uve, il Gaglioppo, padre del Cirò utilizzato per il Melissa rosso e rosso Superiore, e il Greco Bianco che si adopera per ottenere il Melissa bianco.



Feste e manifestazioni

  • Dall’1 al 3 agosto festa in onore di San Francesco di Paola. La festa si svolge con tre giorni di processioni per il paese con la statua del Santo accompagnate dalla banda musicale, formata da bambini e ragazzi melissesi e con, di sera, giochi tradizionali e musica
  • Dal 9 all’11 agosto si festeggia la patrona SS. Maria del Carmelo, la processione è non solo per le strade ma anche in mare, accompagnata da uno sciame di barche che segue la statua della santa. Entrambe le manifestazioni sono accompagnate da spettacolari fuochi pirotecnici. Sempre in questi tre giorni si svolgono le manifestazioni Calici di stelle (rassegna enogastronomica) e la rassegna di artigianato artistico. E sempre nell'agosto di ogni anno vi è un nutrito programma di eventi e manifestazioni tra le quali: "terre moto divino", legata alla valorizzazione delle terre del vino e ricca di iniziative culturali, artistiche, gastronomiche e musicali e la festa delle mietitura.
  • Febbraio, settembre e novembre sono mesi nei quali si realizzano altre rassegne gastronomiche legate al maiale, al vino e alla vendemmia e ai contributi di queste materie prime alle ricette tradizionali locali.
  • Dicembre è allietato dai mercatini di Natale.






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